www.paparella.it

Parigi, uno scatto dal fascino un pò retrò, ritrae un tratto del Canal Saint Martin mentre incontra sovrastante La Passerelle Arletty. A destra l’Hotel du Nord, un luogo magico e romantico, entrato a far parte dell’immaginario collettivo dei francesi con il film “Hotel du Nord”, di cui ricordano la celebre espressione “Atmosphère! Atmosphère”. 

Siamo nel ‘38. Il regista francese Marcel Carnè, in una trasposizione cinematografica del romanzo di Eugène DabitHotel du Nord”, riprende lungo il Canale Saint Martin le scene del film con protagonista la giovane avvenente attrice francese Arletty. Un’artista dal carattere esuberante, che ha segnato la cinematografia francese del XX secolo. Una donna che ha vissuto la storia d’amore più famosa dell’Occupazione tedesca in Francia, ma anche la più controversa, dove l’amore finisce sconfitto e cede il passo alle ragioni della politica e della morale.

Nel 1940 la Francia è occupata dai tedeschi e Hitler umilia i francesi imponendogli il governo collaborazionista del Maresciallo Pétain, conosciuto come Governo di Vicky. Una tragica pagina della storia francese.

Durante l’Occupazione Arletty flirtava con Soehring, un giovane ufficiale tedesco, mentre De Gaulle in esilio organizzava la resistenza e progettava assieme agli alleati la liberazione della Francia. Nel giugno del ‘44 gli alleati sbarcano in Normandia e liberano i francesi dal nazionalsocialismo.

Sono giorni di festa ma anche di resa dei conti con chi aveva collaborato con i tedeschi.

La giovane Arletty, amica di Colette è vista dai francesi come una traditrice. L’odio dei parigini contro di lei è forte. Anche il mondo del cinema le è contro, prova rabbia e risentimento nei suoi confronti. Non gli perdona di aver amato il nemico.

Cerca di nascondersi ma viene trovata ed arrestata dalla polizia. Durante uno dei numerosi interrogatori le viene chiesto: Arletty, voi avete dormito con un ufficiale tedesco?

Dopo alcune settimane di prigione le  concedono un permesso per registrare un sonoro per un film.

Proiettato nelle sale cinematografiche il film è un grande successo, ma il pubblico continua a incolpare l’attrice di collaborazionismo e reclamarne la morte, come avveniva per molte altre donne che venivano trascinate in strada, umiliate con la rasatura dei capelli, la peggiore punizione per una donna e poi uccise, solo per aver vissuto momenti d’amore col nemico tedesco durante l’occupazione.

I francesi erano convinti che una volta liberata Arletty sarebbe fuggita in Germania per unirsi al suo amante tedesco Soehring

La coppia intrattiene un fitto rapporto epistolare, ma nello stesso tempo gli strascichi della guerra  impediranno loro di reincontrarsi. Non riuscendo a stare insieme cessano di amarsi e finiscono per lasciarsi.

Arletty qualche anno dopo venne liberata ma la Francia la relegò nell’oblio. Morì cieca a Parigi nel 1992 all’età di 94 anni.

A parte la sua corposa produzione cinematografica e teatrale, che ha caratterizzato il cinema francese del XX secolo, resta famosa la replica dell’attrice a chi in tribunale le imputava d’essere stata l’amante di un ufficiale tedesco durante l’Occupazione: “Si mon coeur est français, mon cul, est international”.

Le parole non sono sue, ma attribuite ad uno straordinario dialoghista dell’“Hôtel du Nord”.

E comunque, avrebbe potuto scriverle senza pensare a lei?

error: Contenuto protetto!

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi